Tesi corsisti
Anno formativo 2018-2019
1. ALESSANDRO
BIANCHI - BRUNO POLI IMITATORI
Decreti e proclami dal Fondo Stampe dell'ASBs dal Dominio Veneto all'Unità d'Italia
La relazione ha illustrato la corposa raccolta di fotografie di manifesti e stampe dalla dominazione veneta all'Unità d'Italia, trovata personalmente dai due ricercatori presso l' Archivio di Stato di Brescia.
Uno dei Proclami presentati da A. Bianchi e B. Poli Imitatori
2. ALBERTO FOSSADRI
Storia della famiglia Fossadri
La ricerca ricostruisce la genealogia della famiglia Fossadri dal XVI sec. ad oggi. Lo studio approfondisce le origini dalla famiglia Fusari di Quinzano, con l'analisi sulla distorsione del cognome in periodo ottocentesco e con il tentativo di ricollegare il ramo analizzato con gli altri diffusi in tutta la provincia bresciana. Dalle fonti parrocchiali si estende agli archivi comunali e ai fondi dell'archivio di Stato, con particolare attenzione al fondo notarile e agli estimi del catasto antico.
Il documento-chiave della ricerca di A. Fossadri
3. ORNELLA GAZZOLI
La ricerca storica entra in classe
Nella relazione è stata riassunta l'esperienza di ricerca storica attuata nel 2017 con le 12 classi della Scuola Secondaria di primo grado "Morcelli" di Chiari, ricerca dedicata alla figura e all'operato del prevosto S. A. Morcelli. Se ne sono delineate la genesi, le attività proposte, la metodologia adottata, i risultati conseguiti; è stata presentata anche, a titolo esemplificativo, una serie di documenti reperiti negli archivi e utilizzati dai ragazzi per l'analisi e la produzione di un testo.
La Biblioteca Morcelliana di Chiari (BS), costituita grazie al lascito di A. Morcelli nel 1817, di cui ha parlato la prof.ssa Gazzoli
4. UBERTI MARISA
I Palinsesti pergamenacei: dalle origini alle tecniche di imaging multispettrale
La parola palinsesto significa "raschiato di nuovo" e indica la prassi di cancellare un testo dal supporto pergamenaceo (nel caso in esame) per poterne scrivere uno nuovo. In taluni casi fortunati e con metodiche un tempo invasive e oggi digitali, si può riportare in superficie lo "scriptus inferium", rivelando un contenuto che si è a volte dimostrato di eccezionale interesse, come il "De republica" di Cicerone, ritenuto perduto e scoperto da Angelo Mai nel 1819 sotto un codice bobbiese del VII secolo, o il celebre "Palinsesto di Archimede", decifrato a partire dal 1998 e gradualmente migliorato grazie a tecniche digitali sempre più avanzate di "imaging multispettrale". In latino i palinsesti sono noti come "codices rescripti" e in questa relazione è stata presentata la loro origine, i periodi di massima produzione e le cause, i metodi invasivi a base di reagenti chimici e la loro conseguenza sulle pergamene, fino all'avvento di una nuova sensibilità atta a tutelare i manoscritti. Al contempo l'mpiego di tecniche non invasive come la fotografia, i raggi UV e gli IR ha decretato la fine dell'uso dei reagenti, che per due secoli circa (XVIII-XIX secolo) avevano consentito la decifrazione dei palinsesti ma messo in pericolo le pergamene. La relatrice ha anche illustrato quattro codici palinsesti conservati nella Biblioteca Queriniana di Brescia.
Ms C_VII.18 della Biblioteca Civica Queriniana di Brescia, uno dei palinsesti presentati da M. Uberti
5. FRANCESCO ZEZIOLA
Giuseppe Pennacchio, medico e laico cattolico in Valcamonica
Il relatore, nelle proprie ricerche archivistiche in Vallecamonica, si è imbattuto frequentemente nella figura di un personaggio che ha finito per catturare la sua attenzione: Giuseppe Pennacchio, medico, politico, benefattore. Ha così voluto approfondire chi fosse e ne ha tratto un profilo estremamente interessante: figlio di poveri che diventa medico, studiando al Ghisleri di Pavia. Si sposò ma la moglie morì di parto insieme al bambino, fatto che segnò la sua esistenza, facendogli prendere la decisione di diventare Terziario Francescano. Questo contribuì a farlo diventare un medico oratore, che scientificamente provvide a fare educazione sanitaria ad operai e famiglie, e ad assisterle moralmente. Fondò il PPI in valle Camonica con i Montini e i Fiorini (il relatore ha evidenziato come i Montini ebbero due nonne Camune nel loro albero genealogico). Pennacchio morì solo e senza soldi; il Comune di Lovere (sua cittadina natale) gli ha intestato una via ma la popolazione non ha conservato la memoria, infatti non sa nemmeno chi fosse.
Giuseppe Pennacchio (1882-1944), poliedrica figura presentata da F. Zeziola
Gli elaborati sono stati presentati in seduta pubblica la mattina del 25 maggio 2019 presso il Teatro San Carlo (sala Mons. Zenucchini) di Rovato. Sono stati discussi alla presenza del docente del corso prof. d. Giovanni Donni, della prof.ssa Silvana Negruzzo (Università Alma Mater di Bologna) e del prof. Gabriele Archetti (Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia), membri della "commissione esterna". E' seguita la consegna degli attestati a tutti i corsisti che hanno frequentato l'anno formativo 2018-2019 e un rinfresco conviviale. Si ringrazia, oltre alle personalità citate, il sig. sindaco Tiziano Alessandro Belotti, che ha presieduto alla consegna dei diplomi e Monsignor Cesare Polvara, prevosto della Parrocchia S. Maria Assunta di Rovato, gentilmente intervenuto per i saluti.