Tesi corsisti
Anno formativo 2017-2018
Corso di avviamento alla ricerca storica
Responsabile don Giovanni Donni
Presentazione lavori da parte dei partecipanti
Rovato, 26 maggio 2018
- Altieri Fabrizio, 4° anno di corso
Titolo: Inventariazione e regesto del carteggio capitolare di Brescia Ferdinando Luchi di Windegg (1847-1850), Archivio Storico Diocesano di Brescia
Si tratta delle lettere inviate e ricevute dal Vicario Capitolare, nel periodo in cui il seggio del Vescovo è vacante (il nuovo Vescovo Verzeri Girolamo sarà nominato nel 1850). Si tratta quindi, in larga maggioranza, della corrispondenza epistolare tra il vicario e i sacerdoti della diocesi, ma non manca anche un carteggio con gli altri vescovi lombardi e con la Santa Sede. Ci sono lettere anche tra il governo provvisorio della Lombardia così come con privati cittadini. E' uno spaccato di vita bresciana. Si parla di preti rivoluzionari, di preti litiganti per cappellanie, di suppliche per accogliere novizi nei seminari senza possibilità economiche della famiglia per mantenerli. Ma soprattutto della condotta scandalosa ( a quei tempi) dei sacerdoti che si danno all'abuso del vino, al concubinato, alle molestie sessuali con le parrocchiane, al loro strozzinaggio, alle loro delazioni su donne pubbliche. Ci sono tante lettere anonime di denuncia in questo caso. Dal carteggio si capisce che il Luchi, oltre a mandare quei preti nei monasteri ad espiare le loro colpe e togliere loro le patenti di confessione, non sapesse più che fare; emerge infatti la sua profonda arrabbiatura. Nel lavoro presentato sono state fatte delle apposite camicie per argomenti, così da vedere l'iter delle liti. Per comprendere come sia andata a finire, si dovrebbe prendere in mano il carteggio del Verzieri. E qui è tutta un'altra ricerca...
- Colombi Alfredo, 4° anno di corso
Titolo: La stampa e la sua evoluzione dalle origini all'e-book
il partecipante ha effettuato un lavoro tendente a non disperdere la memoria familiare. Tipografi da tre generazioni, già il padre desiderava lasciare traccia del proprio lavoro. Il signor Alfredo ha vissuto fin da piccolo l'odore della carta stampata e dell'inchiostro, quando tutto avveniva manual-mente con l'impiego di risorse umane e molta fatica fisica, accompagnata da una forte dose di precisione. Il suo lavoro è un excursus storico sulla scrittura e sugli strumenti che la caratterizzano, dal 3000 a. C. passando dai Sumeri alla Cina, poi all'Europa con Gutemberg al Bodoni Italiano, fino ai giorni nostri. Attualmente l'attività della famiglia è di cartotecnica e il signor Colombi si dichiara meravigliato di come abbia preso piede la "nuova droga" (il telefono portatile) che tutto ingloba e che costruisce le nostre relazioni. In essa vi è anche l'e-book, che ha sostituito pesantemente il piacere di scorrere un libro.
- Uberti Marisa, 3° anno di corso
Titolo: La Chiesa Monumentale di S. Andrea Apostolo a Maderno (BS) e il culto di Sant' Ercolano
Dopo una breve sintesi storico-artistica della vetusta chiesa plebana, questo studio si concentra sulle tracce in essa del culto secolare verso S. Ercolano, vescovo di Brescia, la cui vita è contornata da una tradizione leggendaria che prende le mosse da una grotta situata a Campione del Garda, dove Ercolano sarebbe vissuto in eremitaggio per ventisette anni. Dopo la sua morte, collocata attorno al 576 d.C., il suo culto avrebbe radicato prima a Campione e poi a Maderno, che ne detiene le reliquie almeno dalla seconda metà del XIII secolo. Un culto estesosi a tutta la riviera benacense, di cui Ercolano divenne patrono fino alla caduta della Repubblica Veneta. Questa ricerca esamina le fonti storiche disponibili sulla figura di S. Ercolano, quelle archeologiche relative alla grotta di Campione e alla chiesa Monumentale di Maderno, soprattutto in relazione alla visita pastorale di San Carlo Borromeo del 1580, i cui "decreti" ne hanno stravolto l'aspetto interno che, pur con qualche modifica, era rimasto sostanzialmente invariato dal Medioevo. Le reliquie del santo vescovo bresciano, traslate nel 1825 nella nuova chiesa parrocchiale di Maderno, sono state oggetto di quattro ricognizioni e il suo culto è ancora capace di unire l'aspetto religioso con quello socio-culturale del territorio.
- Zeziola Francesco, 10° anno di corso
Titolo: Lawrence Ferlinghetti: la ricerca ostinata delle proprie origini. Gli antenati ritrovati
Il partecipante, a partire da una ricerca sulle famiglie Ferlinghetti di Provaglio, di Iseo-Chiari, ha effettuato la ricerca genealogica su Lawrence Ferlinghetti, rappresentante mondiale della Beat Generation, a cui Brescia ha dedicato nel 2017-2018 una mostra con 10.000 visitatori, per rispondere alla sofferenza interiore che Ferlinghetti provava per l'assenza di notizie sulle sue origini. Giada Diano, sua biografa, nel suo testo "Io sono come Omero" traccia con molta dovizia di dati il tormento interiore di L.F. il quale, con un messaggio commovente, ebbe a dire che "ogni traccia del suo passato gli venga fornita, è come una gemma nel deserto". Francesco Zeziola ha trovato i dati genealogici di L.F. (99 enne), cosa che ha soddisfatto le aspettative del Ferlinghetti stesso. Il lavoro svolto dal ricercatore ha permesso anche di approfondire i significati della ricerca genealogica, dal punto di vista storico, psicologico e personale. Ne è scaturito un racconto sul movimento dei Ferlinghetti da Bovegno alla bassa pianura, tracciandone pure le tavole genealogiche. L'interessato è disponibile a fornire il materiale genealogico scoperto (frazez@alice.it). Importante e gratificante è il messaggio inviato a Zeziola dalla biografa del signor Lawrence, Giada Diano: "Lawrence Ferlinghetti, oggi novantanovenne, si è sempre definito un segugio sulle tracce di un profumo perduto, quello della sua famiglia di origine. Ho avuto il privilegio di ricostruire con lui, raccontandola, la ricerca estenuante e ostinata delle origini, durata una vita intera. Una ricerca che aveva regalato delle scoperte, come il luogo di nascita del padre, ma che si era fermata sulla "porta di ingresso" della storia dei Ferlinghetti. Adesso, grazie a Francesco Zeziola, è possibile oltrepassare questa soglia e avere finalmente un mosaico completo che splende nella sua interezza. Infatti questo lavoro certosino è una gemma che getta un cono di luce tra le pieghe di una storia che può dirsi finalmente raccontata. Lo ringrazio, anche a nome di Lawrence, per questo dono così infinitamente prezioso".
- Zizioli Pietro, 4° anno di corso
Titolo: 1941-1947 Tra Guerra e prigionia. Ricordi di mio padre Mario Zizioli P.O.W. (prisoner of war) Zonderwater (Sud Africa)
Il partecipante, attraverso
il racconto della storia militare del padre Zizioli Mario che approfondisce in
modo emozionante, fornisce un quadro della condizione degli Italiani
fatti prigionieri nel 1941 e mandati in campi di lavoro come P.O.W, prigionieri di
guerra (nel caso del padre del partecipante, la destinazione fu Zonderwater in Sud Africa). Il racconto si sviluppa attraverso i sentimenti che il padre rivelò al figlio sulle condizioni di vita
dei prigionieri, dell'accoglienza delle famiglie locali e di come la sua
prigionia sia durata ben oltre l'anno della liberazione dell'Italia. Nel
contempo ci racconta cosa ha provato
il signor Piero andando in Sud Africa con la sua famiglia per tentare di comprendere, ove
possibile, lo stato d'animo del padre. E' un racconto familiare che diventa storia di
persone che hanno penato e che, anche dopo il loro ritorno a casa, hanno continuato a
soffrire perché non potevano condividere queste pene con chi non le aveva
provate. Anzi hanno anche rischiato di non essere credute.
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Presenti alle presentazioni lo stesso prof. Don Donni e il prof. Volta di Brescia, architetto e storico, che ha commentato i lavori rivolgendo un plauso a tutti i ricercatori, definendo il corso un'occasione importante per approfondire la storia locale.